L’Italia ha sostenuto sin dall’inizio la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza (CdS) delle Nazioni Unite n. 1325 del 31.10.2000 su “Donne, Pace e Sicurezza” e ha operato per la piena attuazione di tale Risoluzione e di quelle approvate sul tema negli anni successivi.
L’Agenda Donne, Pace e Sicurezza si articola tradizionalmente in quattro pilastri:
- Partecipazione: consiste nel promuovere la piena, equa ed efficace partecipazione delle donne in tutti i processi negoziali e a tutti i livelli decisionali (locale, nazionale e internazionale) volti alla prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti armati;
- Protezione: si tratta della difesa dei diritti fondamentali delle donne così come prescritto dalle Convenzioni internazionali, ed in particolare la condanna di ogni forma di violenza di genere in situazioni di conflitto armato o di emergenza umanitaria. Su questo tema si è sviluppata una filiera parallela di Risoluzioni negli anni, tra cui l’importante Ris. 1820 del 2008;
- Prevenzione: tale aspetto include l’incriminazione degli individui che commettano violenza contro le donne, il rafforzamento della tutela delle donne nella legislazione nazionale e il sostegno alle organizzazioni femminili a livello locale;
- Ricostruzione post-conflitto: comprende l’adozione di una prospettiva di genere nelle azioni di assistenza umanitaria e nel trattamento di rifugiati e sfollati interni.
Per la realizzazione dell’Agenda le Risoluzioni del CdS identificano un’ampia serie di compiti in capo agli Stati membri delle Nazioni Unite. La Risoluzione 1889 del 2009 ha incoraggiato la pratica di dotarsi di c.d. Piani d’Azione Nazionali, che recepiscano concretamente il contenuto delle Risoluzioni sia sul piano interno, sia nei rapporti internazionali con altri Stati, ad esempio attraverso progetti mirati per il rafforzamento di uno o più pilastri dell’Agenda presso Paesi di importanza prioritaria.
Il primo Piano d’Azione italiano ha coperto il periodo 2010-2013. Sono seguiti il II Piano (2014-2016), il III (2016-2020) e l’attuale, il IV, che va dal 2020 al 2024.
L’ente preposto alla scrittura e alla gestione del Piano sul territorio nazionale è il CIDU, mentre la sua attuazione sul versante internazionale è demandata alla Direzione Generale per gli Affari Politici e Sicurezza del MAECI.
I Piani italiani, nel corso degli anni, sono stati caratterizzati da un forte e attivo coinvolgimento delle Università, degli Istituti di ricerca e delle Organizzazioni della società civile, che propongono ed eseguono i progetti di intervento sulla base di appositi bandi annuali emanati dalla DGAP.
A fine 2024 terminerà il periodo di validità del IV Piano d’Azione Nazionale. Nel giugno 2024 è stato avviato il processo finalizzato alla stesura del quinto Piano d’Azione, destinato ad entrare in vigore nel 2025 in concomitanza con il venticinquesimo anniversario della Risoluzione 1325/2000 e con il trentennale della Dichiarazione e della Piattaforma d’Azione di Pechino del 1995.
Piani d’Azione Nazionali Donne, Pace e Sicurezza
National Action Plan (NAP) 1325 2020-2024
NAP WPS 2016-2019 – English version (versione in italiano)
Progress Reports
Progress Report 2017 – english version