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Cosa facciamo

 

Cosa facciamo

Il Comitato Interministeriale per i Diritti Umani (già Comitato Interministeriale dei Diritti Umani) è stato  istituito con DM 15 febbraio 1978, n. 519 allo scopo di  assolvere in via principale agli obblighi assunti dall’Italia in esecuzione dei numerosi accordi e convenzioni adottati sul piano internazionale nella materia della protezione e promozione dei diritti umani. Il predetto DM è stato successivamente integrato dal DM 24 novembre 2005, n. 208/3258, che ne precisa le finalità (art. 2), la composizione (art. 3)  nonché le modalità di funzionamento. Per lo svolgimento delle sue attività il CIDU si avvale di uno stanziamento annuale stabilito dalla Legge 19 marzo 1999, n. 80.

Con DPCM 11 maggio 2007 si è provveduto al riordino dell’organismo ai sensi dell’art. 29 del  decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248 e, da ultimo, la  Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 agosto 2010 che ha definito gli “Indirizzi interpretativi in materia di riordino degli organismi collegiali e di riduzione dei costi degli apparati amministrativi”.

Ad oggi (DM 5 settembre 2013, n. 2000/517) il CIDU è collocato, nel quadro organico del Ministero degli Affari Esteri, presso la Direzione Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza; è presieduto da un alto funzionario della carriera diplomatica ed è composto da rappresentanti di Ministeri, Amministrazioni ed Enti che a vario titolo si occupano delle tematiche dei diritti umani: Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per le politiche della famiglia; Dipartimento per le pari opportunità, Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e sull'origine etnica - UNAR), Ministero dell'Interno, Ministero della Giustizia, Ministero della Difesa, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Ministero della Salute, Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, Comando Generale del Corpo della Guardia di Finanza, Commissione nazionale per le pari opportunità tra uomini e donne, Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro - CNEL, Consiglio Superiore della Magistratura, Istituto nazionale di Statistica - ISTAT, Istituto nazionale per l'economia agricola - INEA, Commissione italiana per l'UNESCO, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Unione delle Province d'Italia - UPI, Associazione nazionale dei Comuni d'Italia - ANCI, Comitato UNICEF Italia, Società italiana per l'Organizzazione internazionale - SIOI. Vi fanno parte anche tre eminenti personalità del mondo accademico e scientifico.

Le principali attività del CIDU sono le seguenti:

• realizzare un sistematico esame delle misure legislative, regolamentari, amministrative ed altre adottate nell’ordinamento interno per attuare gli impegni assunti dall’Italia in virtù delle Convenzioni internazionali sui diritti umani;
• promuovere l’adozione di provvedimenti che si rendano necessari od opportuni per assicurare il pieno adempimento degli obblighi internazionali già assunti o che dovranno essere assunti dall’Italia a seguito della ratifica delle Convenzioni da essa sottoscritte;
• seguire l’attuazione delle Convenzioni internazionali e la loro concreta osservanza sul territorio nazionale;
• curare la preparazione dei Rapporti periodici che il Governo italiano è tenuto a presentare alle competenti Organizzazioni internazionali, nonché di altri rapporti, informazioni, che vengano richiesti al Governo dalle Organizzazioni in questione;
• predisporre annualmente la relazione al Parlamento Italiano, nel quale, da una parte si illustri l’attività svolta dal Comitato, dall’altra, facendo un quadro della tutela e del rispetto dei diritti umani in Italia;
• collaborare nelle attività volte ad organizzare e a dar seguito in Italia ad iniziative internazionali attinenti ai diritti umani, quali conferenze, simposi e celebrazioni di ricorrenze internazionali;
• mantenere ed implementare gli opportuni rapporti con le organizzazioni della società civile attive nel settore della promozione e protezione dei diritti umani.

Il CIDU svolge un’attività istituzionale e continuativa come “ focal point” in Italia degli organi di monitoraggio degli organismi internazionali delle Nazioni Unite, del Consiglio d’Europa e dell’Unione europea. 

Anche se del Comitato non fanno parte rappresentanti delle organizzazioni non governative, nel corso degli anni i contatti con la società civile sono stati intensificati, sia coinvolgendo i rappresentanti delle ONG nella fase di raccolta degli elementi necessari alla predisposizione dei citati Rapporti, sia organizzando audizioni ed incontri su alcuni temi per il cui approfondimento è apparso essenziale il contributo della società civile. A titolo di esempio possono essere menzionati i seguenti settori: situazione dei Rom in Italia, ruolo dei Difensori Civici, razzismo e discriminazione, diritti dei minori, diritti delle donne, traffico di esseri umani.
In occasione  di eventi internazionali particolarmente significativi in materia di diritti umani (Consiglio dei Diritti Umani, III Commissione dell'Assemblea Generale, Conferenze convocate nel sistema Nazioni Unite) il CIDU ha organizzato incontri con i rappresentanti delle principali ONG che operano in questi settori, per approfondire insieme gli elementi essenziali della posizione italiana. Sono frequenti i contatti informali con le ONG e con altri rappresentanti della società civile (Università, movimenti, associazioni etc.) per discutere casi specifici o  tematiche generali (quali l'abolizione della pena di morte e la lotta contro la tortura) su cui l'Italia è particolarmente impegnata in sede Unione Europea e Nazioni Unite.

E’ da segnalare infine l’azione avviata di recente dal CIDU di ricognizione delle raccomandazioni e dei rilievi indirizzati all’Italia da parte di organismi internazionali incaricati del monitoraggio del rispetto da parte degli Stati delle norme internazionali in materia di diritti umani. Tale attività si propone in particolare di verificare la fondatezza dei medesimi e di individuare, ove necessario, le eventuali misure correttive da adottare.


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